riflessione dedicata alla memoria di Lorenzo Orsetti – Şehîd Tekoşer Piling
Per tutte le giovani e i giovani.
Mentre la Terza Guerra Mondiale avanzava intensificando il livello dei conflitti e della violenza in tutta la regione mediorientale, nel 2011 dal Nord Africa al Medio Oriente iniziarono imponenti sollevazioni popolari. Contro queste rivolte, le forze della modernità capitalista quali Stati Uniti, Turchia e Israele, impiegarono l’organizzazione a noi nota come ISIS. Con la sua mentalità di odio e negazione della vita, ha cominciato l’immorale e violenta aggressione contro villaggi, città e tutti i movimenti democratici che stavano in quel momento lottando per liberarsi da decenni di dittature, cercando di ostacolarne le spinte rivoluzionarie.

In Siria questo gruppo jihadista giunge al culmine della propria forza, qui stabilisce le sue roccaforti, ma è anche qui che inizia il suo declino e successivamente la sua disfatta, soprattutto grazie alla resistenza e ai controattacchi delle YPG e YPJ che nel frattempo si erano organizzate a difesa dei popoli colmando il vuoto lasciato dalla ritirata del regime. La risonanza della resistenza storica che le forze di difesa stavano compiendo nei confronti dello stato islamico si diffuse in tutto il mondo, e migliaia di internazionaliste/i si unirono così alla difesa della Rivoluzione in Rojava. Molti e molte di loro hanno lottato fino all’ultimo, sacrificando la loro vita in difesa della vita libera e democratica.
La decisione di lasciare la vita nel sistema capitalista e lottare in difesa dei principi di uguaglianza, libertà della donna e di tutti i popoli, ha avuto grande influenza sulle società nel resto del mondo. Ci hanno spinto a domandarci, chi non vive per essere al servizio della società, attraverso il proprio impegno quotidiano allo scopo di difenderla, migliorarla e curarla, si puo’ dire che stia davvero vivendo?
Lorenzo Orsetti è uno di questi giovani che, unitosi alle fila della resistenza perchè antifascista e perchè inorridito dal silenzio nel quale massacri senza precendenti si stavano compiendo, ha dato tutto e combattuto fino alla fine. Con la scelta di una vita partigiana nel 21esimo secolo ha lanciato, soprattutto alle generazioni più giovani della sua, un messaggio di speranza: “la guerra è una realtà più vicina di quello che pensate e ci riguarda tutti ma per quanto questi orrori sembrino invincibili e ineluttabili ci sarà sempre chi sarà disposto a prendere le armi e proteggere la vita, domani potrete e dovrete essere voi a farlo.”
Lorenzo Orsetti è diventato martire difendendo con coraggio e amore la Rivoluzione della vita. Lasciando segni indelebili che ancora oggi ci guidano nella nostra lotta, i suoi valori sono immortali ed è per questo che diciamo che i martiri non muoiono mai. La loro esistenza sociale è tenuta in vita in tantissimi modi diversi: innanzitutto attraverso la continuazione della loro lotta da parte di chi resta. O ancora, i loro nomi vengono presi da altri e altre giovani che ne porteranno con sé la vita e l’esempio.
L’inedita complessità della modernità capitalista ci chiede di avere consapevolezza e profondità di analisi, ma a darci il coraggio di fare le scelte giuste al momento giusto è l’esempio dei e delle martiri. Per capire la fase in cui ci troviamo in questo momento è fondamentale comprendere la loro realtà. Se le idee di Reber Apo sono oggi cosi’ diffuse, se la rivoluzione e il paradigma sono difesi nella Siria del Nord Est, e non solo, è grazie al sacrificio dei e delle martiri. Soprattutto se adesso possiamo di nuovo e ancora lottare per una soluzione politica e non militare è grazie al loro sacrificio.
Il 18 Marzo di sei anni fa diventava martire il compagno Lorenzo Orsetti, durante l’ultima offensiva che condurrà alla sconfitta militare dell’ISIS.
Questa riflessione é dedicata al suo sforzo: la decisione di combattere l’ingiustizia e difendere la vita libera lo ha portato a solcare questa terra e lasciare una traccia profondissima che ci guida e motiva nel nostro lavoro quotidiano.
“Ogni tempesta comincia con una singola goccia, cercate di essere voi quella goccia” – Şehîd Tekoşer Piling
Şehîd Namirin – I martiri non muoiono.
Revolutionary Greetings and Respect,
Internationalist Commune of Rojava
18 March 2025