La dottoressa Ceren Güneş ha combattuto come internazionalista nel Rojava. Il 3 novembre 2019 Ceren è caduta şehîd nella resistenza contro l’invasione turca sul fronte di Serêkaniyê / Til Temir.
Un’altra donna internazionalista che la conosceva come amica e compagna, qualche settimana dopo le ha scritto una lettera:
Cara compagna Ceren Güneş,
Come potrei iniziare questa lettera? Come posso esprimere a parole tutto l’amore e la rabbia che ho dentro di me? Così profonde nella resistenza in difesa del Rojava, così profonde nei pensieri e nei desideri di libertà di tanti compagni, gli stessi che hai avuto anche tu. Nata in Turchia, hai presto iniziato a essere una militante di organizzazioni rivoluzionarie, portando dentro di te le prospettive più belle come combattente rivoluzionaria e di amore per le tue compagne. La tua convinzione ti ha portata fino alle terre del Kurdistan, dove hai preso parte alla lotta armata in difesa di ogni terra sotto la minaccia dell’oppressione.
Questa non è una “lettera d’addio”. Tutto ciò che ho imparato accanto a te mi aiuta a ricordarti e a ricordare perché ci siamo incontrate, perché le nostre strade si sono incontrate. Siamo arrivate in Rojava in tempi molto diversi, ma condividendo la decisione di lottare, costruire e difendere un nuovo futuro. Di costruire forti connessioni tra compagni, di affrontare il fascismo, di sostenere ogni donna e ragazza cresciuta oppressa, lottare per la libertà di ogni sorella e compagna rinchiusa nelle carceri, scegliendo di camminare accanto alla gente oppressa e scegliendo una vita collettiva.
Ma sì … mi manchi.
Fin dall’inizio ho potuto vedere la tua forza e la tua luce. Combattente e determinata, carica di valore di e impegno, hai mostrato cosa significa dare la vita per la lotta contro il fascismo e il capitalismo. Ho avuto la fortuna di condividere accanto a te momenti intensi nella nostra vita quotidiana, conversazioni al chiaro di luna con tè caldo e canzoni rivoluzionarie, momenti di resistenza. Qui, nei villaggi e nelle città, l’invasione delle truppe fasciste turche e delle bande jihadiste continua e così come tu partecipavi alla difesa di questa terra, i tuoi compagni continuano ad andare avanti, perché sappiamo che è quello che anche tu avresti voluto fare. Sappiamo che la nostra lotta fa continuare a vivere i compagni caduti in battaglia e ci ricorda i motivi per cui sosteniamo le idee rivoluzionarie, rendendo ancora più grandi i valori che insieme stavamo costruendo.
Avrò sempre in mente il tuo impegno nel costruire solidarietà tra compagni, nel conoscere la lotta dei diversi movimenti femministi in ogni angolo di questo mondo, nel dare visibilità ad ogni rivolta, nel rendere l’internazionalismo il quadro più vivo nella difesa dell’autonomia delle organizzazioni delle donne. Ho visto in te tutto il valore che hai trasmesso ai compagni che con te hanno imparato a combattere e a vivere la vita in comunità. Per me, sei una grande ispirazione di coraggio. Spero di poter seguire le tue orme sul percorso che hai tracciato, perché il tuo sforzo è già parte della nostra storia. Quella storia che ci costruiamo, convinti che lottare per la vita sia l’unica via. Con la chiara decisione che noi stesse dobbiamo insorgere con forza in questa guerra.
Compagna Ceren, ogni volta che penso a te ho bisogno di sorridere, perché so che nel tuo cuore rivoluzionario è scritta la storia di tutte le donne che combattono seguendo i tuoi passi. La tua decisione e il tuo impegno ispireranno tutto il mondo a sollevarsi e ad unirsi alla lotta contro l’oppressione, mantenendo vivo il ricordo di tutte le donne che hanno deciso come te, di dare la propria vita per resistere contro il fascismo di Erdogan, nel silenzio dell’Europa e nella complicità di Russia e Stati Uniti.
Ti scrivo dai villaggi sul fronte di difesa di Til Temir. Le stesse città che ti hanno vista combattere, le stesse che vengono brutalmente attaccate da soldati turchi e gruppi jihadisti. Possono usare tutte le armi di guerra che vogliono, ma non possono porre fine alla resistenza del popolo del Rojava, non possono porre fine al ricordo di tutti questi anni di rivoluzione né ai sogni che sono diventati realtà. Le radici di questa terra sono già parte dell’esempio della dignità che madri, figlie, nonne, combattenti, cuoche, mediche, infermiere … stanno costruendo.
Scrivendoti ricordo i compagni internazionalisti che sono venuti e hanno combattuto con la più forte convinzione, con il più profondo amore, in difesa di questo territorio e delle idee che lo abitano. Hanno scelto di diffondere le idee rivoluzionarie nel mondo, diventando una grande fonte d’ispirazione, per tutte e tutti coloro che come me hanno deciso di venire, imparare, vedere con i nostri occhi e partecipare con le nostre stesse mani all’immenso lavoro che le compagne svolgono e che si è sviluppato in Kurdistan. Şehîd Aynur Ada, Şehîd Ivanna Hofman, Şehîd Anna Campbell, Şehîd Legerin Ciya, Şehîd Sara Dorsin, Şehîd Andrea Wolf, Şehîd Ceren Güneş. Mi ricordo di voi e ribadisco la convinzione che le donne sono il motore della difesa da questa vita selvaggia.
Altri giorni di resistenza sono alle porte, e ci prenderemo cura gli uni degli altri, combatteremo insieme per quelli che sono caduti e per quelli che devono venire. A tute le compagne e i compagni internazionalist* che si trovano a combattere e difendere il territorio del Rojava, a tutte le compagne e a tutti i compagni che sebbene distanti condividono gli stessi passi e le stesse decisioni, per tutte e tutti voi continuo a convincermi ogni giorno che la nostra è la lotta per la vita, e che sebbene il nostro nemico sia potente, noi possediamo le armi più forti e preziose che esistano, unità e supporto collettivo. Per la Terra e per le compagne e i compagni cadut* martiri in questa storica guerra contro il potere.
Compagna Şehîd Ceren Güneş, le tue parole di libertà sono più vive e presenti in me che mai. Ti porterò con me nei miei pensieri e nel mio cuore, rendendo i miei giorni il miglior tributo, per continuare e non mollare. Se mi fermo un attimo, posso ancora sentirti cantare canzoni rivoluzionarie in lingua turca, in cucina, a preparare il tè per le compagne e i compagni e a farci sedere tutti insieme per condividere lunghi momenti di conversazione. Se mi fermo un attimo, posso ricordare quelle notti accanto ad altr* compagn* in cui abbiamo discusso su come continuare a combattere insieme quando sarebbe arrivato il momento in cui le nostre strade si sarebbero separate.
E continuo a sorridere, perché il nostro percorso rimane lo stesso e il tuo ricordo mi insegna il valore di tutti i momenti che condividiamo insieme.
Fino all’ultimo angolo di questo mondo, finché non saremo tutte e tutti liber*, non ci fermeremo! I nostri passi e le nostre idee rivoluzionarie ci fanno stare insieme comunque, ovunque. Una delle compagne internazionaliste che conosci anche tu, un giorno mi ha detto che il lavoro per la liberazione delle donne che si svolge qui è così forte, che anche con difficoltà andiamo avanti tutte e tutti insieme, che questo amore ci fa diventare “per sempre “.
Non c’è modo migliore di descriverti … Compagna Ceren, siamo per sempre!
La terra dove riposi si riempie del significato della resistenza instancabile delle e dei combattenti, la terra del Rojava ti ricorderà in ogni nuovo compagno che si unirà alla rivoluzione. E nel mio cuore ti porto con me, cara sorella, perché coloro che combattono non muoiono mai e né gli eserciti fascisti né il capitalismo più estremo sono in grado di cambiare questo fatto. Hasta siempre, e tu sei sempre con noi!
Şehîd Namirin. Resistere è vivere, in ogni angolo di questo mondo …
Da una delle tue compagne internazionaliste. Sempre vicina.
Dicembre 2019. Till Temir. Rojava